Acciaio inox 316l:
tutto quello che devi sapere
In questo articolo approfondiamo il tema dell’acciaio inox AISI 316L, materiale che utilizziamo per la produzione dei corpi illuminanti STRAL, per poter chiarire dubbi e curiosità sulle sue caratteristiche, manutenzione e come prevenire le problematiche che potrebbero crearsi, fino a consigli pratici sulla pulizia.
L’acciaio inossidabile viene scelto principalmente per le sue caratteristiche di resistenza alla corrosione, la quale deriva da uno strato di ossido superficiale estremamente sottile ed invisibile senza il quale la superficie può corrodersi con conseguenze potenzialmente gravi.
Conosciuto anche come film passivo, questo strato di ossido può formarsi solo su una superficie pulita e decontaminata. La saldatura, la spazzolatura, il contatto con altri metalli ed in generale le lavorazioni meccaniche possono portare ad una contaminazione superficiale ed impedire localmente la formazione del film passivo. Per questo è importante che tutto il processo produttivo sia controllato e che vengano utilizzati i giusti strumenti.
I prodotti STRAL vengono lavorati con saldatura laser senza apporto di materiale e per questo non incorrono nella problematica dell’aggiunta di materiale da saldatura meno “nobile” che potrebbe generare fenomeni corrosivi.
Per poter utilizzare bene la resistenza alla corrosione degli acciai inossidabili, è necessario:
La credenza che l’acciaio inox sia inossidabile a prescindere è ormai profondamente radicata, ma non tutti sanno che, quando un componente in acciaio inossidabile viene messo in opera capitano, nonostante la passivazione, situazioni in cui si formano sulla superficie macchie rossastre sintomo di un attacco corrosivo localizzato, comunemente chiamati “punti di ruggine”, spesso accompagnato da una generale opacizzazione tendente al colore marrone della superficie.
Questo tipo di ossidazione non è di per sé pericoloso, ma è un primo campanello d’allarme in quanto potrebbe essere la miccia per fenomeni corrosivi più impattanti e pericolosi a livello strutturale, oltre a mettere in evidenza l’errata scelta del tipo di materiale, o del trattamento per quello specifico ambiente.
Generalmente questo tipo di fenomeno si verifica in prossimità delle zone costiere dove aria salmastra (carica di cloruri) e condizioni climatiche, favoriscono la dissoluzione dello strato di passivazione dell’acciaio inossidabile.
Si è osservato che la corrosione può presentarsi a una distanza media dalla costa compresa tra 0 – 5 km. Tuttavia, in determinate condizioni atmosferiche di umidità, vento e temperatura, si verifica anche fino a 20-25 km di distanza dalla costa.
“Quindi anche l’acciaio inox fa la ruggine?”
La risposta è sì, anche l’inox si ossida. Quando non vengono osservati alcuni accorgimenti come mancate accortezze in fase di progettazione o posa in opera o in determinate condizioni di ambiente esterne e di esercizio, l’acciaio inossidabile è soggetto a fenomeni corrosivi di diverso tipo.
Uno dei principali nemici dell’inox e dello strato di passivazione è lo ione Cl−, quindi va evitato tutto ciò che è a base di cloro (ad esempio detergenti) o che lo contenga (aria salmastra).
Condizioni atmosferiche come l’elevata umidità e temperatura mite, tipiche delle zone costiere, creano le condizioni ideali per l’innesco di corrosione. Infatti, lo strato di condensa che si sviluppa a causa dell’elevata umidità in queste situazioni, permette agli ioni Cl-, presenti nell’aria marina, di aderire alla superficie dell’acciaio inossidabile danneggiando lo strato di passivazione.
Contaminazione ferrosa
In caso di tagli, spruzzi di saldatura o altri contatti con acciai al carbonio, provocati dall’uso di attrezzi o da un errato stoccaggio, l’acciaio inox può essere soggetto alla contaminazione ferrosa.
In caso di presenza di contaminazione ferrosa dell’acciaio inox, le possibili conseguenze sono:
In taluni casi anche la vicinanza a oggetti di ferro corrosi, come ringhiere e corrimano, possono andare a contaminare le superfici in acciaio vicine.
Corrosione per vaiolatura (o pitting)
Tutti i metalli sono soggetti a corrosione che, quando è estremamente localizzata, puntiforme e caratterizzata da minuscoli crateri circondati da aloni scuri, prende il nome di pitting. Il pitting è un fenomeno corrosivo che diminuisce lo strato di passivazione dell’acciaio inossidabile e risulta particolarmente dannoso perché:
A innescare la vaiolatura contribuiscono:
Come bisogna procedere in questi casi?
Per mantenere le superfici in acciaio inossidabile in buone condizioni, sono necessarie un po’ di ordinaria manutenzione e di pulizia, per evitare che le caratteristiche di resistenza dell’acciaio inox possano performare al meglio mantenendo la resistenza. Considerando quanto detto prima, gli acciai inossidabili non sono da ritenersi esenti da manutenzione.
Per evitare che la ruggine colpisca l’acciaio inox bisogna innanzitutto scegliere una lega con una concentrazione adeguata di inibitori.
Per rimuovere le macchie rossastre di ruggine sull’acciaio inox che potrebbero presentarsi per i motivi elencati sopra, consigliamo di utilizzare un pulitore per metalli specifico applicato su uno straccio in microfibra. È sufficiente versare il contenuto della boccetta su un panno e poi strofinare fino alla completa pulizia della parte contaminata. Dopo aver applicato il prodotto sulla superficie, lucidare con un panno asciutto. Qualora le macchie di ruggine dovessero persistere, è necessario passare a prodotti specifici quali decapanti e passivanti, delicati da maneggiare.
I prodotti per la pulizia dell’acciaio inox più sicuri ed efficaci per rimuovere impronte o altri tipi di macchie più leggere sono l’acqua saponata o un detergente blando.
Per rimuovere uno sporco leggero o le impronte, è consigliabile usare un panno umido o di pelle scamosciata. Per lo sporco più pesante, sono consigliabili le spugnette Scotch Brite disponibili in ogni supermercato.
Assolutamente da non usare invece sono le pagliette abrasive e quelle metalliche non inox che, oltre a graffiare la superficie, possono lasciare depositi di acciaio al carbonio che, in presenza di umidità, potrebbero dar luogo a macchie di ruggine.
Anche in caso di scelte giuste, comunque, l’acciaio inox va trattato in modo corretto evitando l’uso di:
Pulire periodicamente le lampade con normali detergenti per inox, acquistabili al supermercato, (generalmente ogni 6 mesi) in base all’ambiente di applicazione. In cantiere proteggere le lampade fino a quando i lavori non sono terminati.